- Anno
- 2010
- Titolo
- AUTOSTRADA SIRACUSA-GELA, 3° TRONCO: ROSOLINI-SCICLI Progetto esecutivo di mitigazione ambientale
- Luogo
- Provincia di Ragusa
- Committente
- Technital S.p.a.
Il tracciato autostradale si estende per una lunghezza complessiva di 11Km in corrispondenza della SS 194 Ragusana fino alla S.P. 95 Scicli – Donnalucata. Gli interventi di mitigazione hanno l’obiettivo di recuperare la vegetazione di pregio esistente e ripristinare gli output di vegetazione potenziale, definita, dopo un’attenta analisi dell’altopiano ibleo, da: boschi ripariali insediati sulle incisioni (Torrente Modica, in corrispondenza dello svincolo di Scicli), praterie termo-xerofile e delle rupi di bassa quota, paesaggi di boscaglie e praterie arbustate tipici della macchia mediterranea su roccia affiorante. Il ripristino di equilibri stabili ecologicamente sono stati fine massino dei principali svincoli (Modica e Scicli).
In riferimento al recupero della qualità del paesaggio si è osservato che il paesaggio agricolo locale presenta scarse o nulle formazioni vegetali lineari. La vegetazione arborea e arbustiva seminaturale, si organizza a macchie isolate. Gli elementi di connettività sono i muretti a secco di delimitazione delle particelle agricole. Tali caratteristiche del paesaggio hanno generato l’esigenza progettuale di modificare le consuete tipologie vegetazionali, a favore di modelli d’impianto che a maturazione formino gruppi arborei e arborei arbustivi con frequente soluzione di continuità, sia a livello planimetrico (interruzioni di fasce lineari ) sia a livello prospettico (gruppi arborei al centro di macchie arbustive).
In riferimento al recupero della componente ecologica in un territorio con scarsa consistenza di formazioni stabili seminaturali si è optato per la piantumazione a macchie. Tali nuove consistenze hanno lo scopo di costituire dei nuclei ecosistemici di irradiamento, comunemente chiamati steep zone, a cui sono affidati i compiti di barriera e captazione di alcuni degli elementi areiformi inquinanti (traffico veicolare) e di riequilibrio della rete ecologica.
In riferimento alla relativa scarsità di terreno di coltivo, utile all’impianto vegetativo in aree di forte aridità di sostanza nutritiva, si è scelto di aumentare il riporto del substrato vegetale, per la messa a dimora arborea e o arbustiva per tutte le aree in piano, ai piedi dei rilevati, verso le recinzioni e alla sommità delle trincee. Vista la scarsa reperibilità di terreno di coltivo per le nuove piantumazioni si è scelto di adottare tipologie con sesti d’impianto ravvicinati con funzioni autofertilizzanti insieme all’utilizzo di teli pacciamanti degradabili (mantenimento dell’umidità del substrato e la limitazione delle operazioni di manutenzione, incidendo fortemente sui costi di gestione).
Gli elementi di connettività vegetazionale (macchie arbustive – macchie arboreo arbustive – macchie foresta macchia gariga- veget. ornamentale ecc.) sono localizzati in modo sempre mutevole, sia formalmente (configurazione vegetazionale), sia a livello consociativo (variazione delle percentuali all’interno della stessa consociazione fitosociologica dell’ Oleo-ceratonion). Tale approccio tende a risolvere capillarmente le singole esigenze mitigative, evitando l’introduzione di elementi estranei al paesaggio antropico locale.
L’area di San Bartolomeo, modellata ai fini di un migliore il bilancio delle terre, ospita per circa 5000 mq il reimpianto delle specie arboree di pregio, mentre al km 8 l’area di sosta Timpa Rossa, è sede di piantagioni senza riporto di terreno, finalizzate a costituire una barriera visiva. Sulla galleria artificiale di Scicli, gli spessori disponibili hanno consentito l’impianto di macchie foresta alternate a macchie gariga, disposte secondo le curve di livello .